lunedì 1 luglio 2013

LA MAGIA DEL PRATO FIORITO

C'è la festa, su al Prato. Dal tramonto al tramonto.

Dei volatori non c'ha creduto quasi nessuno. Incerti sulla meteo che promette basi a duemila ma copertura totale a partire dalle 14. Sabato sera Whatsup mi mostra il windgram insieme all'invidia di chi deve ripartire. Domenica guardo le blipmaps, e la copertura è proprio lì, dal Prato Fiorito verso l'appennino. Quella copertura prevista per il primo pomeriggio fa rinunciare i più. C'è chi dice che in Pizzorne sarà migliore e che a Prato Fiorito magari ci verrà in volo.

Alle 11 la voce squillante di Marco il dentista ci avverte che lui è già lì sul Prato, per la festa e un po' di trekking, ovviamente ha con sé la vela. Si va sul prato è deciso! Io e M. con due auto, per l'eventuale recupero. La rossa è alla sua prima gita, la lasciamo a San Cassiano. 

Il Prato è davvero magico. Non c'è quasi vento. Si stanno formando i cumuli sul Mosca, e ce ne sono oltre la valle. Il panorama è magnifico. Si sale a piedi, senza aspettare oltre, che, se la copertura avanza a coprire il sole, le termiche si spengono e ci tocca atterrare.

La salita sul Prato è come sempre impegnativa, coi miei 20 kg di zaino e poco allenamento. 
Riprendo fiato e mi preparo. Sta cumulando: è bellissimo. 
Esce M. a far da cavia, e sale subito, gratis. Tocca a me; non salgo, anzi. Mi porto davanti ai camini per recuperare un po' di quota. La termica è lì fuori, appoggiata al costone, basta recuperare i primi metri poi è tutto più facile e il cumulo sopra il Prato tira su che è un piacere. Non c'è quasi neppure bisogno di girare. Sento la cabrata, il vario fischia forte, mollo i comandi, appoggio le mani sulle bretelle, respiro e mi preparo alla picchiata che seguirà. In pochi secondi ho recuperato quasi 400 metri. Il vario registra un +7.5.





È bellissimo e dolce. Sugli appennini c'è un tetto bianco proprio sopra la nostra testa, invitante. Mi dirigo verso il Mosca, sullo spigolo anzi sono ancora più alta, faccio due giri e proseguo sul costone, verso le Tre Potenze. L'Orrido è alla mia sinistra, ed oggi posso ammirarlo in tutto il suo splendore. 
Accanto al Rondinaio un aereo di linea ha la mia quota. Che ci fanno così bassi? Ma lo sanno che ci siamo anche noi? Proseguo finché il vario debolmente suona.  Poi decido di rientrare.  
Non fossi stata da sola, oggi sarebbe stata perfetta per il giro del pollaio, come lo chiamano quelli bravi.

Nel frattempo M. è andato ad atterrare da Beppe. L'altoparlante della festa lo saluta. Aspetteranno inutilmente anche noi, ma Marco è andato ad atterrare giù a San Cassiano (tornerà su con la rossa), e io so bene che quell'atterraggio non è proprio adatto a me... e poi: ho da proseguire il mio giro! Sorvolo la festa a 1900 mt poi di nuovo a spasso sul Prato. Vado a smaltire sul Coronado, e sono pronta per il top.

Ci godiamo la festa. Scopro con piacere che sindaco, assessore, organizzatori sono ex volatori, di quelli dei tempi che furono. I primi a volare nella valle. C'era il Betti, ricorda M. "Ma sono io il Betti!" ribatte il sindaco: in vent'anni deve essere un po' cambiato...
È ora di rientrare ma ecco c'è un' altra vela sul Mosca, fa un paio di giri ed atterra da Beppe: è Endrio arrivato dalle Pizzorne, in tandem. Dichiarata vale doppio...