giovedì 5 giugno 2014

LUCCA e LA GARFAGNANA

(pubblicato sul n. 249 di Volo Libero FIVL, maggio 2014)


su un'idea di Luciano Cassiago.

La prima volta che sono stata a Lucca, da sola, avevo ancora la vela scuola. Coi 1500 mt recuperati sull’atterraggio, iniziati a girare nel debole bip-bip del vario per il solo gusto che il volo durasse un po’ di più. La città si avvicina maestosa, con le Mura seicentesche, e i prati  delle corse campestri degli anni della scuola. Sulla carta sono solo 13 km, ma appena metti giù i piedi a porta San Jacopo, la gioia è così tanta che non puoi non telefonare a casa “babbo, sono a Lucca!” “Ma non ci vai tutti i sabati?”. Già, ma oggi ci sono arrivata in volo, e da sola per giunta.

Lucca e la Garfagnana

Costeggiando il fiume, appena ci si affaccia oltre Valdottavo, la valle del Serchio si apre alla vista di chi percorre verso nord la provinciale Ludovica o la Statale del Brennero e dell’Abetone. Il decollo di Diecimo, la croce di Brancoli, boa per chi fa il traverso dalle Pizzorne, e verso nord, il Prato Fiorito: in pochi km, a nord di Lucca, si concentrano tre campi di volo, adatti a tutte le esigenze: allievi e principianti, domenicali che aspettano la sera,  piloti esperti a caccia di cross impegnativi, turisti per una passeggiata tra le nuvole.

Da quasi trent'anni a Diecimo si viene ad imparare a volare. Due scuole formano qui i loro allievi, ed altre ci raggiungono in prossimità degli esami.  È un’isola felice: quando nel resto della Toscana la meteo  è avversa, ritorna anche chi qui ha imparato a staccarsi dal suolo e poi ha spiccato il volo per altri decolli: Diecimo stupisce per la sua capacità di farci volare quando altrove tutti stanno a terra.

È la morfologia della valle che regala voli insperati in dinamica o termodinamica per ogni stagione dell'anno: la conformazione del costone e della valle del Serchio che lo fiancheggia permettono un perfetto allineamento della brezza che si incanala da sud.  I venti da nord e da est vengono attenuati dall’Appennino o dalle Pizzorne, e il sud prevale , e te lo trovi dritto in decollo. Qui per volare un po’ di vento ci vuole,è bene dirlo, perché il decollo è piuttosto corto e non permette grandi prese di velocità.

È un volo molto spesso stanziale, ma se si riesce a far quota, almeno 1500 mt, anche da Diecimo si parte per il cross, verso le Pizzorne o Prato Fiorito, magari, in giornate speciali, ad ovest verso il mare. Più facile però venire ad atterrare a Diecimo dalle Pizzorne, seguendo il crinale verso nord-ovest, o nelle giornate buone, da Prato Fiorito passando la Val Freddana e sorvolando il ponte del Diavolo, che rappresenta questa parte di Garfagnana ed i ragazzi del Club di Diecimo hanno disegnato sulle maglie da qualche tempo.

L’altopiano delle Pizzorne si affaccia sulla piana di Lucca, sui monti pisani e sul mare, offrendo un meraviglioso scenario naturale e culturale. Oltre al superbo panorama sulla città famosa in tutto il mondo per le sue bellissime mura circondate da vasti prati - ottimi atterraggi-  e per il suo centro storico, da qui si vede il mare in lontananza, la catena delle Apune e dell’Appennino e si sorvolano sulla via dell’atterraggio le famose ville seicentesche che caratterizzano questo angolo d’Italia davvero affascinante.

Il sito di volo è di quelli completi, in termini di opportunità di volo e di condizioni: i piloti meno esperti sceglieranno gli orari più calmi del mattino o della sera, per la gioia di una planata sulle principesche Ville di Marlia, con i  loro  curatissimi parchi, e su splendide distese di ulivi e casali in pietra, badando però di non baloccarsi strada facendo, ché in atterraggio si arriva in efficienza ma senza troppo margine e per buona parte del volo sotto i piedi si hanno solo boschi, ulivi, e vigne.

Nelle ore centrali dei giorni di primavera, ed in estate,  le Pizzorne regalano frizzanti voli in termica e interessanti opportunità di cross. Un paio di termiche di servizio consentono solitamente di spostarsi a sud verso  Lucca, ad ovest verso il Serchio e Diecimo, oppure ad est verso Pescia e Collodi. Nelle giornate davvero buone, è poi possibile arrivare a nord fin verso l’Appennino, per rinfrescarsi con una birra da Beppe a Prato Fiorito. Il volo è un po’ impegnativo, soprattutto nelle ore centrali: le termiche che si staccano a volte sono solo bolle, strette e  frastagliate dal maestrale del pomeriggio.

Il volo che riempirà gli occhi ed il cuore di chi avrà la fortuna di compierlo è quello che porta dal decollo delle Pizzorne fin sopra la città di Lucca. La magia non sta tanto nei 13 km di pianura, con i loro punti di sgancio delle termiche piuttosto prevedibili e ripetitivi, quanto nel sorvolare uno dei centri cittadini meglio conservati d’Italia ed atterrare ai piedi delle sue maestose Mura, smaltendo la quota residua davanti agli occhi affascinati di migliaia di cittadini e turisti.

Il sito ospita anche un cospicuo numero di deltaplanisti, per i quali è un vero paradiso: è l’unico decollo raggiungibile completamente in auto, sotto il pilone dell’Alta Tensione che dà nome al club locale, pochi passi sul prato e via,  verso la piana, l’Appennino, o le Apuane. Il volo è un po’ tecnico, le termiche strette. C’è Daniele con l’ala rigida, che ogni tanto lo perdi di vista e ti telefona dal Mugello, dalla Maremma o dal Subasio, e ti chiede soltanto di recuperargli l’auto...

Di Prato Fiorito, da pollo, respiravo l'attesa. Quella che ti fa fermare sulla strada per il decollo consueto a traguardare se di neve ce ne fosse ancora e a stimare quando sarebbe potuta iniziare la stagione. Conoscevo la luce negli occhi di chi -se il meteo prometteva- riusciva a lasciare il lavoro alle 10 del mattino per andare lì a volare. Ma solo quando sei là fuori ne scopri la magia.
È un volo in termica, impegnativo e generoso. Un immenso prato verde per decollare. E camini sulla parete rocciosa a sud dove si sale velocemente e con forza; in pochi istanti si è già sul culmine del Prato, a guardare il Mosca, il Tre Potenze, il Rondinaio, e tra loro l'Orrido.
L’Orrido di Botri è una spaccatura nella montagna, una lama stretta, un’aspra gola calcarea dalle ripide pareti scavate in profondità dalle fredde acque del Rio Pelago. L’avevo visto, da dentro, in un percorso di 5 ore scendendo dentro l’alveo del torrente con muta, imbraco, discensori e corda accompagnata dalle guide di torrentismo.  A vederlo dall’alto, l’Orrido fa davvero paura. Di qui comincia l'appennino Tosco Emiliano. Di là dalle creste l'Emilia, e nelle domeniche di sole spuntano le vele di chi, proveniente da quella parte, è animato dallo stesso spirito.

Il giro del pollaio lo chiamano quelli bravi. Si risale la cima del Prato Fiorito, si fa quota, ci si sposta sul Mosca, e poi di lì si attraversa l’Orrido verso il Rondinaio, il Tre potenze, di nuovo il Mosca per atterrare da Beppe, o di nuovo sul Prato, dopo un giro sul Coronado, per il top sulla sella accanto al decollo. In questo cross non ci sono atterraggi di fortuna, di nessun tipo. Si fa top su quell’immenso panettone brullo che è il Prato Fiorito, c’è tutto lo spazio che si vuole. Se proprio non ci si fa a salire nei camini, si atterra giù in valle, a San Cassiano dove c’è un unico campo in discesa.  Anche atterrare da Beppe, accanto al parcheggio, è piuttosto impegnativo.
Per chi invece torna sul Prato con abbastanza quota, c’è la possibilità di un cross verso Diecimo, o le Pizzorne, tenendo d’occhio il bosco da attraversare ed i pochi atterraggi alternativi nella valle del Serchio.

La zona di Lucca, allora, vale sicuramente una visita, sia culturale che con la vela al seguito. I tre siti  offrono condizioni e possibilità di volo variegate ed adatte a tutti i livelli. Innumerevoli le alternative al volo per chi vuole arricchire la propria vacanza.

Il paesaggio è variegato e suggestivo, aspro a volte, l’alternarsi di creste e colline prepara dolcemente l’avvicinarsi dell’Appennino e delle Apuane. Verso sud i paesi arroccati al sole sui costoni lasciano il posto alle Ville maestose delle famiglie principesche, e attraversando la piana fanno desiderare le Mura della città. Il fiume Serchio e la sua valle non molto ampia raccolgono la brezza e modificano i venti regalando voli insperati in ogni stagione.  Sono boschi di castagni e querce, e olivi e vigne che profumano e colorano la primavera, e rendono ogni chilometro percorso una conquista e una gioia.
Sono chilometri densi: di volo, di natura, di cultura, di buon cibo. Come certi week end.

Infine l’elemento soggettivo, non perché sia meno importante ma proprio perché è speciale: qui da noi un sorriso, una battuta, un aiuto, non lo si nega a nessuno. Fate attenzione quindi perché questo posto, la sua gente, i suoi voli, vi rimarranno nel cuore e vorrete sicuramente ritornarci.
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Per chi non vola:
un giro in centro a Lucca, e sulle mura; il percorso della marcia delle ville a Marlia;  prendere  il fresco sull’Altopiano delle Pizzorne; il Ponte del Diavolo a Borgo a Mozzano; Canyoning nell’Orrido di Botri o nel Rio Selvano;  Rafting nella Lima;  Escursioni sul Prato Fiorito : trekking, cavallo, montain bike, quod.
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Diecimo:

43°58’39.36″N, 10°30’13.32″E,  720m slm,
     Esposizione: Sud, decollo rovescio da preferirsi. Vento talvolta rafficato.
43°58’5″N, 10°31’22″E, 52 m slm

para2.jpgAllievi & principianti, piloti esperti.
Volo in dinamica / termodinamica.
Top Landing impegnativo per la termica di servizio e gli alberi.

deltaplano.jpgNecessita di un po’ di strada a piedi per raggiungere il decollo.


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Pizzorne
↗  43.93402 N, 10.58442 E , 940 m slm, Esposizione: Ovest
↘  43.89997 N, 10.57112 E, 71 m slm

para2.jpgPiloti esperti. Principianti solo nelle ore serali/mattutine
Volo in termica.
Top Landing non possibile per la presenza di cavi elettrici e antenne.
deltaplano.jpgPerfetto  per il deltaplano.


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Prato Fiorito
↗   44.05403 N, 10.62032 E, 1200 m slm, Esposizione: Sud. Immenso.
 Top Landing, ovunque sul Prato Fiorito.

para2.jpgPiloti molto esperti. Molto impegnativo nelle ore centrali. Per il cross non ci sono atterraggi di emergenza, di nessun tipo.
Piloti poco esperti : solo nelle ore calme (serali/mattutine) con atterraggio a San Cassiano. Volo in termica.
deltaplano.jpgn/a. Si sorvola  provenendo dalle Pizzorne, o dall’Appennino.