lunedì 18 novembre 2013

La Traversata

Ne avevo sentito parlare, della traversata Galbiga - Bellagio, e appena sono apparse due righe su FB s'è iniziato a pensare di metter su un po' di strada per un volo in allegria.
L'ottimismo di Marco, il presidente, è contagioso. Ci si conta, ci si prepara. Contatto Alberto e i Banditi, per quel minimo di informazioni che servono, e Fabrizio che non sento da un po'.
Sono un po' dei ragazzi conosciuti a SheFly ed ho proprio voglia di rivederli!
Per la meteo non è buona per il week end 10-11 novembre... aspettiamo la settimana successiva. Lo zaino è pronto, ma la meteo è incerta. L'idea sarebbe di partire il venerdì sera per un paio di giorni di volo, ma invece il giovedì, ed anche il venerdì il CornizzoloInVolo non ha ancora deciso. Pare che salti di nuovo, e rinunciamo ad un viaggio a vuoto.

Sicché il sabato in Toscana c'è vento forte, ma anche un po' di sole, e di stare a casa non ho voglia. Tolgo la vela dalla rossa e penso di fare un giro per le colline. Ho fatto solo pochi km (e menomale, che poi si perde il segnale) che arriva il messaggio di Alberto. Hanno appena deciso: la traversata è per domani.
Accidenti, se eravamo partiti...  Mando qualche sms ai Bovi, ma ormai non ci credo.
E invece un attimo dopo arriva squillante la voce di Marco: "Allora? si va?". Torno di corsa a prendere la vela, poi un "37" (prosciutto arrosto, funghi, maionese) in Piazza del Campo, e pronti a partire, a Firenze, alle 16.30.
Con così poco preavviso ed un solo giorno di vacanza, la squadra è ridotta, purtroppo. C'è chi ha già preso impegni per la serata, chi pensa di partire il giorno dopo. Destinazione Argegno, sul lago di Como!



La mattina ci si incontra coi Banditi, e si sale sul Monte Galbiga.

I ragazzi del CornizzoloInVolo e i Banditi sono un spasso. Allegri, colorati, coinvolgenti. Con Alberto e Edo ci scambiamo le maglie, per un nuovo e duraturo gemellaggio. Io quelle del club le ho portate apposta...
Al rifugio Venini si aspettano i ragazzi che stanno salendo a piedi, che forza! Ulisse e Marco si aggregano alla foto "di rito".
Siamo in base e la visibilità è davvero ridotta. Ma intanto che si aspetta si allacciano nuove amicizie.
Poi tutti in decollo. La nube è così densa che il panorama intanto ci viene raccontato. Tra nebbia e neve è tutto bianco.

Con calma ci si prepara, si mette sul gps la boa dell'atterraggio, si sintonizzano le radio, si spiega il volo, il km da fare sul lago, l'atterraggio a Bellagio. Fabrizio mette la maglia di Diecimo sopra la tuta. Partono le cavie. Sono 30 secondi per bucare la nube, dicono per radio. Poi fuori è limpido.
In decollo non c'è vento, anzi talvolta sembra sbuffare da dietro. Si esce senza fretta uno alla volta, quando la nebbia lascia filtrare un po' di luce, si parte all'italiana.


È il mio turno. Stringo i cosciali per correre un po', ed esco nel bianco. Mi segue Ulisse, poi Marco. 

15, 20 secondi di bianco, tengo d'occhio la bussola e la direzione. Improvvisamente il lago mi si apre davanti, opaco. È bellissimo. Bellagio lì davanti e le sponde del lago in ogni direzione, e la luce sulle montagne. Tolgo le mani dai comandi, sfilo il guanto per far due foto con il telefono, e poi continuo a guardare per questi 15 minuti di privilegio. Ulisse mi vola accanto, Marco è un po' più in basso. Siamo altissimi, si passa sopra punta Bellagio, è così limpido che si vedono i fondali.
La nebbia sul decollo si è dissolta: fuori tutti! li guardo attraversare in fila mentre mi porto sull'atterraggio, una vecchia pista dei caccia della seconda guerra mondiale, un prato largo 30 mt e lungo 600. Averne a casa di atterraggi così!

L'aliscafo delle 17 ci riporta ad Argegno. Saluti e baci, poca voglia di ripartire, un appuntamento per la prossima gita, l'invito a venirci a trovare in Toscana, e di nuovo sull'autostrada, verso casa.


La Galbiga - Bellagio merita il viaggio, anche se è solo una planata. La compagnia accogliente e goliardica. Stupore e gioia sono il premio per aver macinato chilometri. Io, la rossa, l'ho comprata apposta...