venerdì 25 maggio 2012

Il cavallino


Rashid e Shila, sua madre

Da qualche tempo i miei post parlano di cavalli, e non di volo.
Giusto un anno fa atterravo raggiante sotto le mura di Lucca, e questo week end c'è andato Ulisse!
Sono belli e fieri Said, Shila, Mif. 
Ho carezzato la pancia di Shila per tutto l'inverno sperando in quei calci che rendono felici le zie, e nonostante questo l'ho sellata e montata  fino a poco tempo fa, fino a che anche le passeggiate in pianura la rendevano affaticata.

Venerdì mattina è arrivato finalmente il puledrino con la stella in fronte e coi caratteri arabi della mamma e del babbo, che Mauro m'ha insegnato a riconoscere. L'ho visto imparare a mettersi in piedi e a cercare la madre. E poi l'ho visto muoversi sulle sue gambe incerte e accennare il galoppo.

E anche lei, è un piacere guardarla. Pare che all'inizio non avesse capito bene chi fosse questa novità... da sabato invece è premurosa e affettuosa; lui  impara i primi passi e si affaccia dalla stalla, e lei dietro, non lo molla di un passo, e controlla chi gli si avvicina e lo accarezza. Addirittura rinuncia a mangiare anche le cose più buone per non allontanarsi.

Said invece li guarda dalla sua metà del prato, chissà se è geloso di quest'intruso che gli ha rubato la sua amica del cuore. Però domenica quando Mauro l'ha portato a far due passi, non ha sentito ragioni: ha preso il galoppo ed è tornato da Shila.

Dopo mesi passati a chiamarlo il cavallino adesso è il momento di dargli un nome, e non importa se il suo padrone poi glielo cambierà. Siccome è un arabo, lo chiameremo Rashid. I cavalli sono animali nobili  e - m'hanno spiegato - sono gli unici che possono ricevere i nomi degli uomini.