martedì 27 novembre 2012

PIZZORNE E NUVOLE

Doveva essere un week end di volo in compagnia di amici lontani. Eppure non abbiamo trovato un po' di sole che valesse il viaggio, nel raggio di 4-5 ore da casa.

E allora cambio programma!
Pensavamo già da un po' di ferrare Shila, per andarci in giro più serenamente e su percorsi più impegnativi, una volta che io e lei ci fossimo un po' allenate ad affrontare qualche ora insieme.
Da qualche settimana, infatti, il sabato quando è possibile vado in giro con Michela che cavalca Teresa o Said.

Il sabato mattina inizia presto. Alle 8.30 c'è il ferratore, Shila è docile e si lascia ferrare. Mi chiedo se abbia o meno la sensazione di queste scarpe nuove. 

Michela sa che il mio hobby principale è il volo, nella piccola Aygo c'è la vela, la zavorra e tutto l'occorrente, e che quindi le ore centrali della giornata sono da passare tra decollo e atterraggio. Il programma è semplice: lasciamo per la prima volta Rashid a casa, in compagni a di Said, e andiamo a fare un giro di un paio d'ore, per vedere come va il distacco.

Appena ci allontaniamo sembra che non ci siano particolari stranezze. Shila mi sembra sorpresa dell'effetto dei ferri sulla ghiaia, e sembra un po' agitata. Non si volta per cercare suo figlio ma piuttosto per tenere d'occhio Teresa, alla quale tenta anzi di rifilare un paio di calci.
Mauro dirà poi che Rashid ha corso verso la rete in cerca della madre, ed è saltato al collo dello zio Said.

Michela e Teresa
Tengo d'occhio il decollo, sulla sommità delle Pizzorne. Ma è in nube... un paio d'ore in giro con Michela e Ilaria, poi decidiamo di proseguire per San Gennaro, dove ci raggiunge Silvio.
Alla fine del giro il paio d'ore previste diventano cinque, e a Michela che mi chiede di tanto in tanto se voglio rientrare per andare a volare rispondo a cuor leggero: finché il decollo è in base... non si vola!

A cena temo d'essere poco di compagnia... alle 11 stendo il sacco a pelo e buonanotte!

Per la domenica il programma è stabilito da tempo, di quelle cose che dici "non appena..." e questa domenica gli ingredienti ci sono tutti: Shila ha i ferri, Rashid è abbastanza grande, il piede di Said è guarito, io mi sono un po' allenata,  Mauro non lavora, e non è buono per volare. È deciso: si va in Pizzorne!

Sveglia alle 6, per sfruttare al meglio le ore di luce. Maurizio si alza solo per dire che rinuncia. Usciamo nel buio, con la sella sulla spalla sembro quasi vera. Si va alla stalla a far mangiare i cavalli, poi facciamo colazione a nostra volta. Nel frattempo, piove leggero e fastidioso.
Dopo colazione la pioggia sembra fermarsi, le pizzorne sono coperte, l'aria è invitante. Io e Mauro prepariamo i cavalli, portiamo dietro la mantellina e si parte. Porto il gps, ma solo per averne la traccia! si fermerà dopo un paio d'ore però. 

Mauro e Said, nella nebbia
Attacchiamo le Pizzorne dietro Valgiano. La salita è ripida, a tratti. Per non stancare troppo Said ne facciamo dei tratti a piedi.
Rashid è curioso e segue gli altri. Oggi compie sei mesi. Il che vorrebbe anche dire che potrebbe lasciare la stalla da un giorno all'altro, oppure rimanere ancora un po'.
La pioggia recente ha lavato i sentieri lasciandone scoperti i sassi. Shila ha i ferri, li abbiamo messi apposta. Senza ferri questa escursione, lunga e impegnativa, sarebbe stata impensabile.
Il paesaggio è suggestivo. Siamo in nube, visibilità 50 metri. Sembra d'essere in un film medioevale. Non ci sono suoni, ma solo gli odori dei bosco. Saliamo. Said scruta attento il sentiero: di sicuro ha sentito suoni o odori che noi non percepiamo, oppure ricorda il cervo imponente che ha incontrato chissà quanti anni fa su questo sentiero.

Il sentiero s'interrompe, è franato. La violenza dell'acqua l'ha portato via. Decidiamo comunque di proseguire, a passo, e uno per volta. Mauro va avanti a controllare che il sentiero riprenda, poi torna a prendere Said, e Rashid. Io passo per ultima con Shila, col cuore in gola, per quanto è stretto il passaggio.

Arriviamo sulla strada che a fatica la riconosco: siamo in Pizzorne. C'è così nebbia che non si vede neppure l'Aldebaran di là dal prato. Ci fermiamo per un caffè, e un panino.

Al ritorno scegliamo un altro sentiero, dal lato di San Piero a Marcigliano. Il comune di Capannori ha pulito e segnato i sentieri, la discesa è lieve ma ripida e sassosa.
Shila e Said allungano il passo, hanno riconosciuto la strada di casa, Rashid è un po' stanco, si vede. È la prima gita fuori casa. Sui sassi sceglie i percorsi migliori, per i suoi zoccoli nuovi.

Rientriamo a Segromigno che sono quasi le 15, dopo 6 ore di cammino. E già pensiamo alla prossima gita.