venerdì 16 maggio 2014

#Recuperi

Era nell'aria, dalla sera prima. Questa tramontana che non lascia tregua e ai pesi piuma come me rende faticoso anche solo il camminare, quel vento che se vai a camminare ti sferza la faccia con la sabbia.
C'è chi la vede come un'opportunità: pensa che bello potersi mettere questo vento dietro e macinar chilometri a 70 all'ora. Quella tensione arriva anche in Maremma, a chi come me al massimo pensa d'uscire un po' prima e andare a staccare i piedi per il voletto della sera.

Dal decollo di San Giuliano, Emilia mi chiama: rinuncia a volare, i ragazzi hanno bucato, qualcuno non è manco decollato. In aria c'è solo PG, dicono, altissimo. Nelle ore successive è chiaro che risparmierò un po' di km alla rossa: anche gli irriducibili hanno rinunciato. PG intanto ha fatto tremila sul Faeta, e si è diretto verso sud.
A sud, parecchio a sud, ci sarebbe la Maremma.

Chiama per farsi recuperare. È atterrato praticamente all'orto del mio babbo, a sud di Follonica dopo 100 km e 4 ore. Ha negli occhi l'adrenalina d'un volo stratosferico e la testa già sul prossimo volo. 

Io di gente arrivare in Maremma in volo non ne ho mai vista, e neppure sentita raccontare. A parte Daniele col delta, s'intende. Sono andata a riprendere gente a Lucca, o in Garfagnana, ma mai mi sarebbe venuto in mente di fare un recupero proprio a Follonica...