lunedì 20 agosto 2012

DIECIMO TWICE

Dopo il Subasio, Il Sumbra e il Ferragosto a Massanera, io e i bovi sembriamo ragazzini in gita, la voglia di vedersi il sabato per volare insieme è tanta.

Si guardano le previsioni per il sabato. Promette un po' di est, più forte nelle ore centrali. Instabilità diffusa e generosa. Decidiamo di anticiparci, e di trovarci in atterraggio alle 12, per esser fuori prima che rinforzi troppo.

Con Gabriele arriva anche Massimo, suo padre. D'accordo che sono di strada, ma hanno lasciato una delle auto all'atterraggio di Diecimo. Per Giovanni è più che un invito!
Parto per ultima, non mi capita quasi mai. Menomale in decollo c'è ancora Daniele col l'Atos.



Fuori c'è un bel po' di gente. Giovanni e Mario sono già verso Diecimo. Gabriele e la sua vela celeste giocano tra il Gromigno e Deccio, Paolo se ne va in giro tra Lammari e Pescia, insieme ad Ulisse, poi ogni tanto si rivede passare. 
Io giro la termica del Decollo, arrivo a 1300, poi però è solo discendenza. Non voglio appoggiarmi al costone, vabbè, penso, ho bucato anche oggi. Davanti a me Massimo con la sua up arancione, e Lucian con la vela bianca. Vanno verso Matraia, proverò anche io lì, sperando nella Pupporina, o nella termica del campanile.
Davanti a me Massimo inizia a salire, è debole, ma c'è, sul paese e verso il costone. Vado anche io. Giriamo insieme io e Massimo, ed ho come l'impressione che mi stia aspettando, si allarga, perché è più veloce, si appoggia al costone e lo seguo. Non mi capita spesso una termica in compagnia! Accidenti, abbiamo recuperato oltre 900mt, e siamo sul Gromigno.
Massimo parte per il traverso, io faccio ancora un paio di giri, ché il vario suona ancora. Adesso ho la quota per partire! 
Seguo la cresta: di fronte a me la croce di Brancoli, Anchiano, il decollo e l'atterraggio di Diecimo. Scelgo la rotta più breve e meno efficace. Mi affaccio sulla valle del Serchio con 1100mt ma non riesco ad appoggiarmi al costone. Gli altri, invece, passati dalla croce di Brancoli hanno agganciato il Bargiglio e girano tra il decollo, e Dezza.
Vado ad atterrare, felice. Era facile oggi, dicono. Ma ci sono anche io, questa volta, proprio quando sembrava di dover andare in atterraggio, ed è la prima per me. È una gioa.

La domenica inizia presto. La giornata è mossa, dicono le previsioni. L'appuntamento rimane fissato per le 12. Però prima ho voglia di andare a vedere Shila, e Rashid e Said.
Said il giorno prima è anche caduto in una buca. Sta lì di casa da quasi vent'anni. Possibile che non sappia dove mette i piedi? Ma le more probabilmente erano dolci.
Metto la sella a Shila, e Mauro inizia un discorso che suona così: allora oggi esci con Shila, sali qui a destra... 
Io? da sola senza il Bove?  Shila è tranquilla, Rashid segue ordinato la madre, ed io vado, nel primo giro fuori casa da sola. La cavalla ubbidisce, Rashid è curioso. Ogni tanto lo chiamo e m'illudo che sappia che parlo con lui. Seguo i sentieri, scegliendo le vie più facili, tra olivi e vigne. 
Mauro lo so è preoccupato ma non lo dà a vedere. Da un po' di tempo mi allena e mi propone solo cose che sono in grado di affrontare, ed oggi sono pronta ad andare da sola. 
Sulla strada del ritorno Said ci ha già sentiti, e chiama la sua amica. Rashid corre avanti, ha sentito la strada di casa.

Pronti per tornare in decollo, allora. Ivano ci chiede di andare prima, per un volo meno impegnativo di quello del sabato. Saliamo intanto in decollo, Giovanni si offre come autista. Su ci sono già i Delta.
Partono Ivano e Mauro, per il volo del mattino. Fuori è mossa. Molto. L'assimmetrica di Mauro fuori dal decollo ci mette un'infinità a risolversi. Daniele ripassa sul decollo, poi va a farsi un giro sulle Panie.
Arrivano i volatori senza fretta, e li guardo prepararsi e partire. Fuori mi sembra davvero troppo mossa, è sud, e anche abbastanza sostenuto.
Quando sembra mollare mi preparo, ed esco. 

C'è sud, sono lenta e per passare il bosco devo seguirlo per un po', e c'è solo discendenza. Punto sulla Pupporina. È il rilievo più a sud che ho davanti, spero in qualche bolla, per recuperare qualche metro e poi andare a vedere. Se stacca m'aspetto di trovarla lì.
Trovo solo discendenza: immagino di essere nella discendenza della termica ed è vero. Eccola, c'è!
Prima debole, poi più forte mi appoggia alla cresta e mi riporta in decollo. 
Verso il Gromigno, e Spazzavento, seguo il costone, poi mi affaccio verso Deccio, e rientro.
Accidenti se è mossa. Respiro quando mi sento sollevare un attimo prima che il vario suoni più forte e ...giro! Non solo solo orecchie, colleziono anche un bel paio di asimmetriche, una dietro l'altra, ho le mani sulle bretelle, pronta a contrastare e mi giro verso valle, per uscire da quella lavatrice. Per oggi mi pare possa bastare.
Basta poco e si calma. Il vario continua a suonare però, mentre riprendo fiato ho recuperato quasi 300 metri, senza far nulla.  Allora si può continuare! Torno sul Gromigno attaccandolo dal punto più alto. Ho voglia di nuovo di un traverso. Seguo il costone, come il sabato, indecisa se puntare verso la croce di Brancoli o ripercorrere la via più breve. Non ho molta efficienza: quando il costone si divide scelgo di nuovo di andare verso destra, perché temo che la quota non mi basti per superare la croce. Sono errori di parallasse, invece: la quota per passare c'era...

E per festeggiare aspettiamo il recupero con un rigenerante bagno nel Serchio! Non a caso nella mia attrezzatura da volo ho messo anche il costume e un asciugamano!

È lunedì, ma la testa è ancora sul Gromigno con la quota per passare. Ho scaricato le tracce, ho guardato  su xc quelle dei Bovi, e degli Uccellacci. Loro sono andati in giro per i monti, io ho fatto solo un paio di traversi. Ma c'ero anche io, a chiedere un passaggio, questo week end. Dopo un certo numero di anni passati a guardare.