lunedì 3 agosto 2015

Siena! e la ricotta

Non è il mio volo, e se mai lo farò non basteranno i miei occhi a descrivere la piazza del campo vista dall'alto. La più bella delle città.

È il volo di Luca, secondo ufficiale dell'equipaggio che sta colorando questa mia estate tra cielo e mare.




Si va alla Sagra della ricotta, a Stribugliano. È la festa del paese, e del club Contronembo che lì vola.
Hanno fatto le cose in grande, i ragazzi. Pass-piloti che con un piccolo contributo fornisce navetta illimitata, recuperi, merenda e cena luculliana.



Paolo e Luca propongono la gita. Gli altri naviganti sono a lavorare, e non si uniranno. 
È da tanto che non vado a Stribugliano ed è l'occasione per me per tornare. Oltre ai contronembini ci sono un po' di piloti toscani che ho voglia di salutare e sono lì dal sabato sera a gozzovigliare. 


Si va in decollo, con la jeep. A rate. Ma tanto la giornata ha ancora da organizzarsi, ed io tutto sommato non mi aspetto molto. Il vento, quando c'è, è angolato. Mi siedo e aspetto. Mai volato bene da queste parti.

Si preparano i biposti. Come vedo Paolo prepararsi, sono pronta anche io, nel punto più ripido del decollo, se mai ci fosse da partire all'italiana. Luca accanto, a fare assistenza. La recente cabala ci dice che se decolliamo insieme facciamo entrambi un bel volo. 

Si esce, quando torna un filo di sole, e aria davanti. Accidenti, sembra che davvero non ci sia niente fuori, poi una sella sul terreno, una piccola gobba, e la termica è lì. Mi ci attacco metro su metro fino a che si organizza. Gli altri mi vedono girare e  non stanno a perder tempo: tutti fuori!

Luca mi passa in due giri, per un po' mi aspetta ma fatico a salire nell'ultimo tratto, e lo vedo andare col vento dietro verso la val d'Orcia. 

Con calma salgo e faccio una scelta diversa. Quando arrivo io il cielo verso la val d'Orcia è tutto azzurro ed ho una strada di cumuli, controvento, verso Cinigiano. Vado lì allora, e poi a Montenero.
Magnifici i colori della mia terra, i borghi arroccati, i campi marroni, verdi, gialli.

Dopo un po' chiama Luca. Come si chiama il posto? dov'è che devo tornare? e mi racconta emozionato d'essere a Siena, d'aver volato su piazza del campo, d'essere stato lì a godersi lo spettacolo senza pensare a niente, giro su giro. D'aver provato poi a rientrare verso casa, verso la val d'Ambra senza riuscirvi. Lo recupero per la strada che va a Montalcino, dove degli australiani lo hanno accompagnato. Chissà come, gentilmente, si è fatto capire.

La sera alla festa non si parla d'altro. Di un Uccellaccio di Pratomagno che si è fatto un fantastico regalo di compleanno per i suoi 40 anni.