mercoledì 9 aprile 2014

Santa Elisabetta

"Quien sabe? solo le montagne non si incontrano, e l'Arizona non è poi così lontana quando hai voglia di vedere gli amici."

Se ne parlava da mesi, d'andare al meeting di Monterosso. L'anno scorso si era sovrapposto ad una gita con Shila nella neve, e, vabbè, non ci eravamo incontrati. 
Quest'anno mi ero ripromessa, più che fissare una data, di fissare un evento: quello di un amico che trovava un week end per sfuggire agli impegni familiari, di recente arricchitisi di nuova gioia, e tornare a staccare i piedi da terra in compagnia degli amici. 

Nel dubbio porto anche la tenda, vai a sapere dove si finisce a dormire. La rossa è già pronta s'intende, fin dal venerdì. Il meteo un po' meno. Lo seguiamo da giorni: è incerto, prospetta nord, poi lascia sperare almeno per la domenica, poi di nuovo nord. 
Santa Elisabetta, nel frattempo, promette basi a 2000 per l'intero week end e lascia sognare...

C'è poco da dire: intanto mi avvicino, venerdì sera a cena dai Bovi per risparmiare i primi 100-150 km sul week end. Non resta che controllare sabato mattina sul presto, per avere il tempo di spostarsi.
Alle sette sono già operativa: Mauro è in piedi dalle sei, come sempre. La voce al telefono parla sottovoce per non svegliare i suoi cari, e mi descrive venti infausti e piogge su Toscana e Liguria. Inutile pensarci troppo: ci si vede da te, tra tre ore.

Con le Alpi di fronte, e qualcuno che ti spiega cresta dopo cresta, diventa evidente che la geografia non è mai stata il mio forte: la Valle d'Aosta è davvero una valle. Ma guarda! me l'avessero spiegata con Google Earth, a scuola, almeno avrei dato senso a tutti quei nomi.

C'è il sole, a Santa Elisabetta, e gli occhi ridenti di chi finalmente rimette i piedi sul decollo. La navetta, un panino con il gorgonzola di capra, una mela.
WhatsApp sulle chat ha i visi tristi di chi, a casa, guarda la pioggia, e s'interroga se si volerà domani.
Si esce, fuori è un po' mossa, si balla un po', ma si sale. In fondo è primavera.
Il Mistral è magnifico, o forse mi ci sento davvero a mio agio. Anche se non riesco a fare a meno della zavorra. Continuo a caricarmi dei miei soliti 4 kg tra piombo e acqua.
Salgo, mi parcheggio sull'antenna , poi mi metto a seguire gli altri per un po', che tanto Lu in due giri mi riprende di sicuro. È proprio mossa, però! Il vario alla fine registra un +7.
Luciano ha da togliersi sei mesi di ruggine, e preferirebbe una rilassante primavera meno ballerina.

Ci vediamo in atterraggio nel sole, e approfittiamo di quell'immenso prato verde per allenarmi un po' nel controllo della vela a terra. Ho avuto bisogno di un paio di tentativi per il decollo, e la mia guida non me la lascia certo passare liscia.
Un selfie strafottente per la chat dei volatori delle Pizzorne: "il team è il team" come ama dire Andrea "anche oggi abbiamo volato".
Per un po' aspettiamo Pupillo, se mai gli servisse un recupero, poi decidiamo di spostarci a Torino, per un giro in centro, ché non ci sono mai stata. Claudio chiama diverse ore dopo: si è sparato i suoi 97 km....

È magnifico: il museo del cinema, la Mole Antonelliana, la vista notturna sulle luci della città descritta nelle piazze, palazzi, chiese, portici dalla voce di chi ci vive. Francesca d'Orleans sembra di vederla, triste nei suoi sedici anni a guardare i cervi nel parco e a rimpiangere Parigi.
È primavera anche in città, si cena all'aperto, le strade sono piene di gente, ci sono i ragazzi che suonano.

Domenica di nuovo gorgonzola, navetta e via in decollo. Partiamo forse troppo presto. Le termiche non sono ancora organizzate, si sta su a fatica, le bolle sono strette, non si riesce a salire, ed è più mossa del giorno prima. Insomma, si buca.
Si torna in decollo (grazie Paolo!).  Il vento è storto e rafficato ed i ragazzi decollano con  fatica.
Dovrei aspettare che la giornata si organizzi un po' meglio ma potrebbe essere tardi per le mie 5 ore di viaggio, e inizio a sentire un po' la stanchezza. Scendo in auto, e lascio Lu in decollo, con l'idea di farsi almeno una planata.

Me lo vedo arrivare raggiante che sono in atterraggio già da un po'. La giornata si è aggiustata, ha fatto un giro, provato due wing-over, e lui e il suo Avax XC2 sono di nuovo una cosa sola.

Qualcuno mi chiama: ma guarda: la Robi toscana! I Banditi del Cornizzolo sono a volare a Santa Elisabetta. Certo dopo aver visto dei matti presentarsi a Galbiga con un preavviso ridicolo e un viaggio di diverse ore, come potrebbero dimenticarsi di me?

Ci si vede di nuovo a Santa a metà maggio per la XC GangBang, ragazzi. Ormai ho imparato la strada.