mercoledì 25 luglio 2012

TRENTAQUATTRO


Ne abbiamo fatti volare trentaquattro. 

Sono i passeggeri della nostra giornata di promozione del volo libero in parapendio
Ne avevamo iniziato a parlare più o meno per la Befana, perché gli amici della Pro-Loco del Borgo erano rimasti piacevolmente sorpresi di Amelio e Silvio arrivati con Said con le ceste piene di caramelle, carbone e macchinine. 
Ed all'inizio ci avevamo creduto solo io e Marco. Ma Marco, il presidente, è un inguaribile ottimista. 
C'è giusto una timida mail di Massimo " io e mio figlio ci siamo". Massimo è di poche parole, si sa.
Il suo aiuto e quello di Gabriele saranno preziosi.

Pensammo allora di integrarci un po' meglio nelle attività del Borgo, in quella loro festa "Festival" della Birra, ma non solo, che si svolge praticamente per tutto il mese di luglio. 
Perché, d'accordo che non è proprio come giocare a bocce, ma i volatori sono persone più o meno come tutte le altre. Solo, hanno una passione che li porta a godere di un panorama privilegiato. Tutto qui.

Prepariamo quello che ci viene in mente. Il giornalino della festa, la Pro Loco, Facebook, un po' di mail a quegli amici che hanno sempre detto che avrebbero voluto provare e non sono mai venuti.

Per due settimane Stefanino e Gabriele hanno presidiato il gazebo, portando un imbraco, il bonanza, e un po' di foto. Gli unici prenotati per un biposto promozionale sono solo il figlio di Marco e qualche suo amico.
Ci tocca quasi dar ragione a quelli che ci dicevano di lasciar perdere...

E invece il fine settimana del 14 ecco che arrivano le prime timide prenotazioni.  Qualcuno allo stand, qualcuno per mail o telefono. Io e Marco riprendiamo fiato. 
Ci sarebbe davvero dispiaciuto. Anche di aver chiesto agli amici bipostisti di riservarci un sabato, per voli a metà prezzo.
Ci aggiorniamo con Gabriele per sms e mail, per non dimenticare nessuno. Siamo a 10, poi no... 18.
Martedì poi passo il giorno al telefono, siamo a 26, qualcuno continua a chiamare: il padre che vuole fare un regalo al figlio e poi si aggiunge la fidanzata, un'amica di Siena che incuriosita dai miei racconti porta con sé la madre e la sorella. E poi chi richiama per aggiungere la sorella, chi un'amico. Sono tantissime le ragazze.
Decidiamo di fermarci a trenta, con cinque piloti (Mirco, Lucia, Endrio, Francesco, Walter), e di accettare prenotazioni  fino a giovedì.

Nel frattempo abbiamo la disponibilità di una navetta del Comune, di Mario come autista, e di Ivano col pick-up. E dei ragazzi in decollo e in atterraggio.

A chi mi contatta il venerdì dico solo di presentarsi dopo le 17, senza impegno.

Già lo sapevo da tempo, ma io sabato 21 non ci sono. Si sposa mio zio, proprio quel sabato lì, e in Sardegna per giunta.  Passo giovedì e venerdì al telefono, al mare, e a leggere la posta dal telefono.
E il sabato a seguire gli aggiornamenti: le previsioni promettono vento nelle ore centrali, i passeggeri vengono convocati un'ora prima, e si spera che non sia troppo forte per decollare.

Sono stati proprio bravi i ragazzi, dalle 7.30 a preparare il gazebo in atterraggio, a preparare i turni, ad accogliere i passeggeri e portarli in decollo, a farli volare, senza perdere tempo, per non lasciare a terra nessuno. Marco ha passato al gazebo oltre 12 ore, senza allontanarsi mai.

Stanchi e soddisfatti, ne hanno fatti volare 34. Tutti quelli che si sono presentati.
Oltre ogni più rosea aspettativa. 
I passeggeri sono entusiasti. Chissà: qualcuno avrà voglia di fare il corso...