martedì 25 giugno 2013

OLUDENIZ ( VIA PISA - RHODI)

Fine maggio. Piove da settimane, non si vola quasi mai. Shila ha la bronchite, e poi dove la porti con tutto quel fango?  Un po' di pubblicità solitamente fastidiosa suggerisce voli a prezzo stracciato, e allora il passo è breve: mentre cerco un volo da Pisa per una destinazione econimica qualunque senza pioggia nel week end mi viene in mente che c'era in estate un Pisa-Rodi con la Rayan, e un traghetto per Fethye.
Eccolo: c'è! Controllo orari e prezzi. In pochi minuti si chiedono le ferie, si compra il biglietto con la Rayan, con 20 kg di bagaglio in stiva e si prenota la prima sera a Rodi. E si prepara la borsa, e si mette la sacca della vela sulla bilancia che la partenza è di lì a 5 giorni.
Si lascia a casa la pioggia e si va verso il sole!

Sabato pomeriggio a Rodi. E' evidente fin da subito metà del bagaglio potevamo lasciarlo a casa: è caldo, finalmente! Sfodero un po' del mio greco arrugginito per leggere i cartelli stradali (che buffo!) e approfittiamo per visitare la città vecchia, la cittadella e il porto. Più o meno da queste parti mio nonno ha fatto parte della guerra. Scambio con babbo e zio le foto di posti che avevamo solo sentito raccontare.

Al mattino di buon ora al porto. Solo che invece del traghetto c'è l'aliscafo. La domenica pare che Fethye sia una meta piuttosto gettonata e difatti non c'è posto. Unica destinazione in Turchia  è Marmaris, un paio di ore più a nord. Vabbè: intanto si va, poi ci si riorganizza. 



Finalmente Ölüdeniz! Il lunedì siamo sulla prima navetta. Si entra nel parco e l'aria si fa più fredda: si inizia a salire tra i pini. Arriviamo al decollo intermedio 1770 mt, è lastricato, invitante. La vista è magnifica, e le foto e il video della telecamera che avrò sul casco non rendono giustizia al blu, alle isole, ai colori. Aspetto mentre partono i bipostisti. "TakeOff!" gridano per indicare che è il loro turno, e le vele colorate si alzano in volo con un fruscio.




Mi metto in coda, è il mio turno. Quello che mi aspetta è una planata, che da quella quota equivale ad una mezz'ora di panorama mozzafiato sulla laguna blu, e atterraggio sul lungomare. Mi godo il volo, e l'azzurro, e il profumo del mare. 
Si va in spiaggia, e si torna in decollo con l'ultima navetta del pomeriggio.



SkySport è la nostro riferimento: oltre alle navette ci noleggia un'auto per visitare il canyon di Saklikent e uno po' di Turchia meno turistica, e quando gli chiedo di organizzarci una gita iper la  Valle delle Farfalle, Mike ci  propone invece una rilassante crociera in barca a vela. Per l'equivalente di 17€ pranzo compreso ci godiamo il silenzio del mare, il fruscio delle vele, e i tuffi di isola in isola.



Il venerdì si torna a Rodi (questa volta con l'aliscafo!) per 4 giorni di mare e pini. La nostra base è a Lyndos: case bianche, l'acropoli e il fantastico yogurt del Mosaic.

A Rodi è tutto turistico ma la stagione ovviamente deve ancora iniziare, e soprattutto gli italiani non sono ancora arrivati! Esploriamo un po' la parte orientale dell'isola. Ci fermiamo a fare benzina, e il gestore ci regala quattro fichi buonissimi!
Ceniamo in una trattoria gestita da due anziani signori. La crisi è arrivata anche da loro e ne parliamo in una lingua mista tra greco, italiano, inglese e francese. Ordiniamo τζατζίκι e insalata greca e in più ci portano uova sode ancora calde, formaggio, yogurt con la marmellata, tutto fatto in casa con ingredienti del loro orto. Loro pasteggiano accompagnandosi con caraffe di grappa e ghiaccio allungata con l'acqua (ούζο), e lo assaggiamo anche noi. Ci siamo così divertiti che salviamo sul navigatore il punto gps e ci torniamo a cena due giorni dopo.
Verso sud si susseguono spiagge semideserte e acqua blu. Ovviamente ci lasciamo ammaliare...