Saranno più di vent'anni che non tornavo in Casentino...
È un martedì di ferie, di quelli che ti va di andare a volare, che la sera prima hai fatto tardi a festeggiare il compleanno di Luca a sorpresa, di quelli che vai in decollo ed esci subito, all'italiana, per stare insieme agli altri.
La voce di David che dice "dai, andiamo, vieni, hai la quota". Siamo più o meno tutti lì, anche Mirco e Paolo ancora non si sono allontanati. Io come di consueto ho ancora un po' di timore.
Passo esterna alle pale, quasi con l'idea di appoggiarmi per avere margine per atterrare a Cascia, che la volta precedente ad arrivare più bassa delle pale è stata impegnativa tirarsi su.
M'appoggio alle pale, la termica è dolce, mi rilasso, i ragazzi girellano mi aspettano e mi guidano.
È bellissimo, ho la quota, tiene dappertutto. David m'invita a non perdere il contatto col gruppo, si rifà il pieno di quota su Montemignaio, e poi avanti verso Papiano.
Ho passato la consuma, stavolta. Che gioia! Finalmente il Casentino!
I ragazzi vanno a sinistra... ma dove si va? Evidentemente c'è da mettere un punto a nord. Li seguo sopra i boschi del Falterona. Li ho visto dal basso, a Dicembre, e adesso dall'alto. Selvatici, densi.
Non ho nemmeno paura. Ho la quota, sopra di me un soffitto di cumuli che non mi fa perdere neppure un po'.
Non ho nemmeno paura. Ho la quota, sopra di me un soffitto di cumuli che non mi fa perdere neppure un po'.
Proseguo coi ragazzi fino a Poppi, poi mi confondo e attraverso la valle. Chissà che avevo nella testa... Non aggancio e cerco un campo accanto alla stazione di Bibbiena.
I ragazzi proseguono verso il Trasimeno, oltre il Trasimeno. Tornano in treno, insieme, raggianti.
Alla stazione di Figline si fa festa.
Alla stazione di Figline si fa festa.
Perchè David ha passato il muro dei 100, e anzi con i suoi 137 ha superato il fratello, ed io ho finalmente i miei primi 50.
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